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Timossi To Zerø

È così che abbiamo deciso di chiamare il nostro progetto di sostenibilità.

Non è un claim, né un esercizio di stile, ma un impegno concreto per il nostro futuro e per quello di tutte quelle realtà che, accettando di lavorare insieme a noi o per noi, devono essere certe di poter contare su un’azienda che tiene uno sguardo sempre orientato al futuro e che questo futuro lo vede e lo vuole pulito.

Timossi per l’ambiente: passato, presente e futuro

Ormai da anni, ci impegniamo costantemente a ridurre al minimo gli sprechi di carta e plastica e a fare la raccolta differenziata in maniera attenta e scrupolosa, utilizziamo eco compattatori per il recupero dei rifiuti in nylon, legno, cartone e abbiamo ormai sostituito tutti i corpi illuminanti (passando dal neon a LED) e tutti i nostri carrelli elevatori (passando da quelli con batterie a piombo a quelli con batterie al litio), abbattendo i consumi di più del 40%. I nostri camion partono solo a massimo carico per minimizzare i consumi di carburante e i nostri pallet sono in legno o in PET 100% riciclati.

La nostra azienda è alimentata al 100% da energia rinnovabile. Abbiamo installato il primo impianto fotovoltaico nel 2011 e il secondo nel 2024, per un totale di 200kWp su una superficie di 2500 mq che ad oggi ci permettono di autoprodurre in modo sostenibile il 75% del nostro fabbisogno energetico aziendale, mentre il rimanente è coperto da energia con Garanzia d’Origine 100% rinnovabile da fonte principalmente eolica e idroelettrica.

Abbiamo intrapreso tutte queste azioni in tempi non sospetti, quando i concetti di riduzione delle emissioni, rispetto per l’ambiente e produzione a basso impatto da parte delle aziende, non erano ancora legati all’esigenza di ottenere certificazioni di sostenibilità.

E ancora oggi lo facciamo senza obblighi di legge che ce lo impongano.

Perché lo facciamo? Perché siamo un’azienda familiare che da sempre ha investito sul suo territorio e che da sempre guarda al proprio futuro, a quello dei propri figli e a quello dei propri dipendenti. Perché desideriamo lasciare loro un’impresa che funzioni, ma che lo faccia in maniera pulita, rispettosa dell’ambiente in cui è nata e continuerà a crescere.

Abbiamo un obiettivo ben chiaro nella mente: diventare uno dei primi servizi di distribuzione beverage and food in Italia ad impatto carbonico Zero. Abbiamo iniziato bene e desideriamo continuare ancora meglio.

L’incontro con Fourgreen

Come siamo arrivati a compiere queste azioni virtuose e in che modo potremmo raggiungere questo ambizioso obiettivo? Partendo anzitutto dalla conoscenza dell’effettivo impatto della nostra attività sull’ambiente. Abbiamo studiato la nostra azienda più da vicino, raccolto dati, quantificato le nostre emissioni. È stato così che abbiamo appreso che la nostra azienda produceva circa 1.248 tonnellate di CO2eq all’anno, l’equivalente di 170 campi da calcio di alberi disboscati.

Fourgreen primo climate hub del settore food&beverage – è il partner che ci ha affiancato in questo percorso, aiutandoci, ogni anno, a calcolare in modo scientifico le quantità di emissioni generate durante l’intero ciclo di vita del nostro servizio, monitorando e individuando le aree critiche di impatto sulle quali continuare a intervenire.

Con loro abbiamo definito un Carbon Management Plan che ci consentirà di ridurre progressivamente le nostre emissioni, di compensare quelle non riducibili acquistando crediti di carbonio certificati finanziando progetti di protezione ambientale o sociale.

Il nostro obiettivo come azienda è arrivare ad offrire, entro il 2030,  a tutti i nostri clienti un servizio di consegna a neutralità carbonica, così da rendere gli acquisti dei nostri prodotti a impatto carbonico zero. Vogliamo essere la prima azienda di questo settore a farlo e diventare pionieri e apri pista per altre realtà come la nostra.

Il Progetto Reti Fantasma

Quest’anno abbiamo scelto di aderire al progetto per il recupero delle Reti Fantasma, nato nell’ambito di Mosaico Verde, la campagna nazionale per la rigenerazione degli ecosistemi terrestri e acquatici, promossa da AzzeroCO2 e Legambiente.

Il progetto ha consentito il recupero di oltre 2 quintali di reti da pesca abbandonate sul fondale marino della Secca di Santo Stefano al Mare, ad una profondità minima di 30 metri, una zona particolarmente nota per le sue ricchezze biologiche ma dove è stata identificata un’importante concentrazione di reti da pesca disperse, lenze, ami e altri materiali abbandonati sui fondali. Trappole mortali invisibili per pesci, tartarughe, cetacei e uccelli acquatici che mettono a rischio la salute del mare e della sua biodiversità.

Abbiamo presentato con orgoglio il progetto lo scorso 26 maggio 2025 presso la banchina del Porto Marina degli Aregai, con la collaborazione del Diving Nautilus TDC e Ubica srl, il patrocinio del Comune di Santo Stefano al Mare e la partecipazione della Capitaneria di Porto di Imperia.

E questo è solo l’inizio verso un percorso sempre più sostenibile che come Timossi Beverage and Food Solution ci siamo impegnati a intraprendere e intendiamo portare avanti per un futuro sempre più pulito.

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