Riassunto
Santa Spina è il primo distillato al mondo realizzato con pale di fico d’India, una risposta tutta italiana al mondo del mezcal e della tequila. Frutto di un processo artigianale meticoloso e di un alambicco progettato ad hoc, Santa Spina si declina in tre versioni — Cruda, Fumigata e Riposata — ognuna con aromi distintivi. Dopo un lancio iniziale in Sicilia, entra ora nel catalogo di Timossi, conquistando bartender e appassionati per autenticità, versatilità e innovazione.
L’ombra dell’agave si allunga da anni sulla mixology globale. Tequila e mezcal sono i protagonisti indiscussi delle nuove tendenze del bere, spiriti capaci di raccontare un territorio e una cultura. La risposta italiana a questo trend non poteva essere un’imitazione. Doveva essere un’intuizione, radicata nel paesaggio mediterraneo. L’idea è arrivata guardando la pianta più tenace e simbolica della Sicilia: il fico d’india. Non il frutto, ma la pala.
Da questa materia prima, nasce Santa Spina, il primo distillato al mondo di pale di fico d’india. Una novità assoluta che entra nel catalogo di Timossi, portando con sé un racconto di innovazione e artigianalità tutta siciliana.
«Il progetto è in piena evoluzione. Siamo partiti la scorsa primavera. Da allora, il lavoro sul prodotto non si è mai fermato. È un processo di apprendimento continuo» spiega Bruno Patanè, una delle anime del progetto. La sfida è notevole. Per il distillato di agave esiste una letteratura secolare; per la pala di fico d’india, il libro era interamente da scrivere. «Stiamo imparando, giorno dopo giorno, a utilizzare la materia prima. Giuseppe La Fauci, socio e mastro distillatore, sta affinando l’arte di bilanciare la provenienza delle pale: quelle che vengono dalla zona di Messina, ad esempio, sono più marine e aromatiche, grazie anche al finocchietto selvatico che cresce spontaneo; quelle dell’Etna, invece, sono più minerali» continua Patanè.
Un processo senza precedenti
Per domare questa materia prima, è stata necessaria la costruzione di un alambicco ad hoc. Il processo affinato da Giuseppe La Fauci è meticoloso. «Si parte dal taglio e la diraspatura della pala, buccia e spine incluse, fino ad ottenere una macerazione gelatinosa. Solo per la versione affumicata, le pale subiscono un’affumicatura con legna di faggio per circa dieci ore. Altrimenti, inizia la fermentazione, che può durare dai 10 ai 28 giorni: l’affumicatura stessa agisce da conservante e rallenta il processo» spiega La Fauci.
La distillazione è un rito che avviene in uno speciale alambicco in rame a fuoco diretto, alimentato da tre differenti tipologie di legna: il faggio per dare subito vigore al fuoco, la radice di ulivo per avere un fuoco calmo e costante, e infine legna di quercia.
Il risultato è un trittico di distillati che esprime ogni sfaccettatura della pala.
- La Cruda. È l’espressione più pura e vegetale. Al naso e poi in bocca note di clorofilla, peperone verde, pelle di pomodoro, con un finale speziato.
- La Fumigata. È quella che più si avvicina al mondo del mezcal, ma senza mai imitarlo. L’affumicato è elegante, complesso, e non sovrasta la parte verde e quasi dolce della materia prima.
- La Riposata. Affina due mesi in piccole botti nuove di rovere austriaco, acquisendo delicati sentori di vaniglia e un tannino leggero.
La risposta del mercato
Partito in sordina, con una distribuzione mirata solo in Sicilia per raccogliere feedback diretti, Santa Spina è pronto per il mercato nazionale. «In una fase storica del mercato in cui i partner fanno molta attenzione ad aggiungere prodotti nei propri portfolio – sottolinea Patanè – siamo molto contenti che un partner importante come Timossi abbia deciso di aggiungere al proprio catalogo il nostro prodotto. Per noi è un riconoscimento al lavoro qualitativo e all’innovazione che stiamo portando».
Un’innovazione che sta conquistando i bartender. Il feedback più comune, racconta Patanè, riguarda l’autenticità. «Ogni volta che lo facciamo assaggiare, la domanda è sempre: di che squadra sei? Cruda, affumicata o riposata? La cosa che più ci piace è che non c’è un prodotto con un gradimento nettamente superiore. Ciascuno trova la sua versione».
E la sua? «Io sono della squadra affumicata. È un prodotto che richiama il più famoso mezcal, ma senza volerlo imitare, mantenendo l’autenticità e i sapori della pala di fico d’india».
La versatilità in miscelazione è evidente. «Con la Fumigata ci si può preparare un ottimo Santa Paloma; con la Cruda, un Santa Tonic. Bastano solo 3 cl per un gusto intenso e un drink più leggero. La Riposata, a mio parere, si esprime al meglio liscia» conclude Patanè.
L’orizzonte, però, è più ampio del singolo cocktail. Creare una nuova categoria di spirits partendo dalle pale di fico d’India è un sogno che, bottiglia dopo bottiglia, sta già prendendo forma.
