Birra dell’Eremo: da Assisi… E in lattina

Birra dell’Eremo: da Assisi… E in lattina

8 anni di passione e lavoro per passare da zero a 30mila litri mensili, quelli che produce oggi. La storia di Birra dell’Eremo è la storia di due ragazzi, Enrico e Geltrude, che nel 2012 hanno iniziato questa avventura seguendo la loro vocazione: sperimentare, ricercare il gusto perfetto con un uso consapevole della tecnologia, ed esaltare le ricette classiche per far nascere un prodotto di qualità, “oltre l’etichetta”, per usare le loro parole.

E proprio l’etichetta è fondamentale per il racconto della terra che li ospita, a cui il brand è legato a doppio filo. Assisi è espressione di natura incontaminata, ma anche di tradizioni straordinarie che caratterizzano tutta la regione. “Ogni bottiglia è un racconto di casa”, un orgoglio, ma anche un grande successo, che ha consentito all’azienda di crescere sotto ogni punto di vista.

Materie prime ricercate e selezionate da tutto il mondo, acqua fresca e pura dalle sorgenti locali, un processo produttivo che lascia ampia libertà al mastro birraio, che ricerca l’equilibrio perfetto tra creatività e istinto, rispetta la tradizione ma la mette costantemente alla prova del presente.

Le nostre referenze… In lattina

A vederle, le lattine sono bellissime, le compreresti anche solo con gli occhi. Quella di Birra dell’Eremo però, è soprattutto una scelta etica. Il materiale è riciclato e infinitamente riciclabile, la frequenza di trasporto si riduce perché ogni pallet è in grado di trasportare più birra: il carico si alleggerisce, il carburante viene risparmiato, e l’ambiente ringrazia. Ma ringrazia anche il prodotto, che viene perfettamente protetto dalla luce, consentendo di sviluppare l’intero processo di lavorazione in assenza di ossigeno, salvaguardando la sua freschezza. Una scelta quindi che sposiamo in ogni suo aspetto, particolarmente giusta in un periodo di grandi adattamenti come quello che stiamo vivendo nel 2020.

Ma veniamo al sodo, alle birre! Abbiamo Zoe, in stile Keller Pills, velata di giallo paglierino con schiuma compatta, fine, bianca, che regala al naso note erbacee seguite da sentori di cereale e miele, col finale di un delicatissimo amaro. Poi c’è Aria, stile Session IPA, esplosiva al naso, con sentori di frutta esotica. Secca e asciutta in bocca, con un ingresso di cereale e un amaro delicato, dissetante. C’è Yaki, una Double Dry Hopped IPA, che come Aria offre note di frutta esotica come mango e ananas, aggiungendo il carattere della papaya e anche una sensazione di vaniglia. Intenso ma non estremo l’amaro in bocca, con finale secco e asciutto. E infine Eterea, a bassa fermentazione, prodotta con un Dry Hopping di The Nero Earl Gray Blue Flower. Il fiordaliso spicca nel bouquet che risalta subito al naso, insieme a delicate note di bergamotto. In bocca, regala subito un leggero cereale, per poi lasciare spazio a un’intensa nota di tè.

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